E’ un cambiamento ed è anche un viaggio, un viaggio di scoperta del proprio vero sè. La vita ti spinge ad uscire, reprimere ancora fa solo male, la paura persiste finché la mente lavora e ha la voce più forte di ciò che ti abita dentro, e ora sei pronto ad ascoltare non tanto la mente ma la tua anima .
È quel restare in ascolto, in attesa. Quel chiamare un pensiero che è una declinazione dell’amare.
La scrittura, cerca ciò che si è perduto, si realizza dopo che le parole sono avvenute, parlano la lingua dell’esperienza.
La conquista è meritare tutto quello che c’è a portata di mano, cambiare il modo di vedere le cose e meritare il massimo che possiamo essere, fare e avere senza limiti. Se arriva un momento di scoraggiamento, come un rimbalzo prendi il salto per risalire, la vita si riaccende più forte di prima. Ogni situazione che ci capita è il riflesso di ciò che vediamo in quello specchio che ogni mattina guardiamo. Ciò che mi sorregge dovrebbe essere la prima cosa alla quale voglio bene e con la quale mi ritrovo in ogni momento, gli occhi vedono prima di tutto questo e allora se io penso che agli altri il mio corpo faccia rabbrividire è perchè a me per prima fa pena o mi vergogno di me stessa, di quello che sono. Passata la crisi, preso coscienza di ciò che è, realizzato che non si può cambiare nulla, si rialza la testa, gli occhi si ritrovano, la bocca sorride, la mente è felice, perché sei tu che per prima devi amarti e accoglierti, così che intorno a te, gli altri possano apprezzare ciò che sei.