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Immagine del redattoreAgnese Caon

Un pezzo unico in mezzo a tanti pezzi unici

Era come costruire un puzzle ogni mattina, per anni ho pensato di essere “scomposta”, non mi sentivo un corpo unico, anche perchè l’ho negato per tanto tempo, pensavo di avere un busto nella media ma con delle gambe che non avevano nulla a che vedere con il tutto il resto, tanto che i pantaloni vanno tutti accorciati e le scarpe si trovano con fatica. Mi sentivo di avere come due pezzi di puzzle che si incontrano e che si scompongono ma poi mi accorgo che tutto fa parte del mio essere e l’ho capito quando ho iniziato a muovermi e a vivermi per ciò che sono, senza se e senza ma, questa persona qui, IO. Io che vedo il mondo da qui, la visuale è diversa ve lo assicuro. Iniziare a fare parte di una squadra, lavorare duro per migliorare, sogni e desideri che diventano realtà anche per me e allora qui comprendo tutto questo mi crea, cosi come sono. Potevo continuamente cercare di omologarmi agli altri ma non ci sarei mai riuscita, potevo continuare a cercare l’assenso degli altri per sentirmi viva ma non avrei mai superato lo scoglio arduo di vedere la vita accadere, attimo dopo attimo. La diversità non è debolezza, sono fuori dalle righe si!

Dipende sempre su quali righe stiamo leggendo la vita. E allora sei un pezzo unico in mezzo a tanti altri pezzi unici.


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